Oltre duecento fedeli sono partiti da Schio per partecipare alla undicesima marcia-pellegrinaggio in ricordo di santa Bakhita che si è conclusa in duomo a San Pietro. Quest'anno ricorre il decennale della canonizzazione della religiosa sudanese che dal 1902 fino alla sua morte ha vissuto nell'istituto delle Canossiane di via Fusinato lasciando un segno indelebile negli scledensi. I pellegrini giunti a Schio da Porta Venezia hanno acceso le fiaccole in prossimità della stazione dei treni e poi hanno percorso via Btg. Val Leogra scortati dalla fanfara e dal sindaco. Per l'occasione la messa conclusiva è stata celebrata in duomo, anziché nella piccola chiesa delle Canossiane dove si trova l'urna di Bakhita, da don Andrea Mazzon, parroco di Poleo. La marcia ha avuto inizio nella chiesa di S.Maria Bertilla a Vicenza, poi i fedeli hanno raggiunto Castelnovo, quindi Isola Vicentina, dove ad attenderli c'erano molti bambini. Il cammino di fede è proseguito verso Malo, San Tomio, San Vito di Leguzzano, Ca' Trenta fino ad arrivare, dopo ben 27 chilometri, a Schio. Lungo la strada ci sono state varie tappe di preghiera e riflessione, animate da ragazzi e adulti che hanno voluto rendere omaggio alla santa la cui semplicità ha conquistato i cuori di tante persone. «Quest'anno - dichiara don Bruno Stenco, parroco di Schio - la marcia è stata legata al tema della fede e delle missioni. Il pellegrinaggio infatti è stato intitolato "Con Bakhita ...africana missionaria d'Europa" proprio inaugurando quello che sarà l'ottobre missionario del vicariato». A.L.